Il “cappotto” piace e cresce nelle case degli italiani

Dallo studio ANIT emerge che il sistema di isolamento a cappotto è la soluzione predominante in Italia. Buona diffusione anche per la lana di roccia

Il sistema di isolamento a cappotto è la soluzione più diffusa in Italia. È uno dei dati che emergono dallo studio condotto da ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento termico e acustico) dedicato al mercato dei materiali isolanti.

Si parte dalle tecnologie utilizzate nella riqualificazione energetica degli edifici esistenti ed è qui che si evidenzia l’ampia diffusione del sistema di isolamento a cappotto che resta la soluzione predominante per le strutture opache verticali sia al nord che al centro che al sud Italia. Le percentuali variano dall’80% al nord al 73% al sud. Tra le altre soluzioni, la facciata ventilata è una delle più richieste, con una percentuale variabile invece dal 5 al 9%, in questo caso ottenendo maggiore espansione al sud-isole rispetto al nord Italia.

Sempre per quanto riguarda il sistema a cappotto, per questa tipologia vengono privilegiati i materiali in polistirene seguiti dalla lana di roccia.

Questo predominio per una sola soluzione non vale quando parliamo di strutture opache orizzontali. Sempre secondo lo studio ANIT, si riscontra una variabilità di tipologie di intervento che passa dal 38% di isolamento dei sottotetti al nord al 39% di isolamento dall’interno con controsoffitto al sud. Il motivo è legato al fatto che al nord prevalgono i tetti a falda mentre al sud sono predominanti le coperture piane.

Feltri in lana di roccia o lana di vetro sono facilmente utilizzabili proprio per isolare sottotetti non praticabili: infatti, la percentuale delle lane (37%) raggiunge quella dei polistireni (41%) al nord. Gli stessi materiali fibrosi sono ben accoppiabili con controsoffitti nelle realizzazioni al sud dove, malgrado la predominanza dei polistireni, le lane sono presenti in buona percentuale (21%).

Per quanto riguarda il mercato dei materiali per l’isolamento termico, dai dati disponibili in letteratura, risulta avere un volume annuale ipotizzato che si attesta per il 2012 intorno a 7,5 milioni di metri cubi di materiale venduto con circa 600 milioni di euro di fatturato complessivo.

I polistireni, le lane minerali e il poliuretano raggruppano mediamente più del 90% del mercato in volume.

Infine, uno sguardo al mercato dei materiali isolanti che ha visto una crescita fino al 2008 e oggi si è ai livelli del 2009. Dall’analisi ANIT emerge che è «un mercato maturo sulla parte di edilizia nuova, dove gli investimenti sono in calo, ma un mercato non del tutto maturo, dal punto di vista tecnico e tecnologico, per la riqualificazione».