La casa passiva e innovativa si fa strada

Le abitazioni ad alto rendimento trovano più spazio in Italia. Un esempio recente, un progetto  in provincia di Bologna che si distingue per attenzione progettuale

Le case passive si fanno strada e arrivano in provincia di Bologna. Una delle più recenti realizzazioni è il Quadrifoglio, a Minerbio, realizzazione di 4 case unifamiliari su due piani costruite dall’Impresa Roversi. Tutte certificate Passivhaus.
Come spiega il titolare dell’impresa costruttrice, il geometra Massimiliano Roversi, si tratta di abitazioni concepite con grande attenzione ai minimi dettagli a partire da elementi strategici quali i serramenti, la coibentazione termica e il recupero di calore, ma anche all’orientamento della facciata (verso sud, per contare su un ottimo irraggiamento invernale) e, non ultimo, all’attenzione all’ambiente. Per esempio, è stato impiegato per la parete esterna e per il solaio soffitto, il cemento cellulare, materiale naturale, bio-compatibile e totalmente riciclabile; inoltre è stata utilizzata, sempre per la parete esterna, la lana di roccia Rockwool dallo spessore importante di 20 cm (mediamente, nelle abitazioni tradizionali lo spessore è inferiore ai 10 cm). «L’adozione di  questo tipo di materiali ci ha permesso di ottenere valori di isolamento termico e acustico eccellenti», spiega sempre Roversi. Basti pensare che il valore di transmittanza termica è di 0.131 W/(m2K), bassissimo quindi. Non solo: «Grazie a questi valori abbiamo potuto impiegare una minima fonte energetica di riscaldamento interna all'edificio senza dover adottare alcun impianto ‘convenzionale’, ossia caldaia e riscaldamento a pavimento», illustra l’imprenditore:  in effetti è stato sufficiente installare un sistema di ventilazione meccanica controllata integrata con pompa di calore, ampiamente sufficiente a garantire la giusta temperatura in casa.
Passiamo a parlare dei serramenti: è da questi elementi che  spesso e volentieri si determina la qualità di una abitazione. Ed è per questo che l’Impresa Roversi ha scelto di andare sul sicuro, impiegando soluzioni di sistema ALPI Fenster. La soluzione adottata è la ALPIfinestra K40, infisso in legno-alluminio con sistema d’installazione innovativo con materiale a isolamento termoacustico. La particolarità di questa soluzione di sistema è la sua integrazione nell’involucro a scomparsa totale del telaio esterno, formando così un unico blocco. L’involucro continuo consente risparmio energetico e comfort abitativo.
Una soluzione davvero d’avanguardia, che ha permesso di interagire con il sistema a cappotto e di avere una resa estetica e funzionale davvero elevata. La scelta delle soluzioni dell’azienda altoatesina non è certo casuale, afferma Roversi: «Il rapporto di collaborazione con ALPI Fenster si è sviluppato da quasi 20 anni. Sappiamo che con loro la sinergia parte direttamente da quando il progetto è sulla carta», potendo così contare non solo sul grande affiatamento con l’azienda ma anche sulla loro competenza tecnica in ogni fase della realizzazione.
Il risultato dell’impiego di questo tipo di serramenti ha dato risultati di ottimo livello: lo dimostra il Blower Door Test che comprova la tenuta all’aria: «dato 0.6 /h il valore limite per le case passive, ai test effettuati i valori massimi sono stati di 0.46 /h, quindi ben al di sotto», afferma con una certa soddisfazione il costruttore edile.
Altra particolarità delle abitazioni è che funzionano unicamente a energia elettrica, senza l’impiego di gas. Per cucinare si utilizza il sistema a induzione e grazie all’impianto fotovoltaico da 3 kW le necessità energetiche dell’abitazione sono ampiamente compensate.
Le soluzioni costruttive, come detto, sono curate al dettaglio: basti pensare all’impiego di sensori specifici che monitorano la qualità dell’aria (controllo umidità e co2) «e reimpostano i valori necessari all’ottenimento di un comfort abitativo ottimale», conclude Roversi.