Infissi
L’infisso guarda avanti
03/02/2015
Il settore dell’infisso punta sulla qualità, del prodotto e della posa. Su questo lavora il Consorzio LegnoLegno, come spiega il suo direttore tecnico
Scritto da Andrea Ballocchi – Tekneco
Che anno sarà per il settore dell’infisso e quali saranno le sfide e gli aspetti prevalenti su cui puntare per creare opportunità agli operatori, economiche, occupazionali e professionali? Per comprendere meglio umori e tendenze, abbiamo incontrato Antonio D’Albo, direttore tecnico del Consorzio LegnoLegno. Attualmente LegnoLegno associa 910 serramentisti e collabora con oltre 5000 imprese del settore, insieme a 1300 aziende della filiera, ed è controllato da imprenditori attraverso un’assemblea di soci formata dalle aziende associate. Da quasi trent’anni si propone di qualificare le attività imprenditoriali e i prodotti del settore serramento. Sarà presente a Klimainfisso, fiera di riferimento della filiera, e porterà il suo know-how, presentando una mostra tematica, occasione di incontro con serramentisti, distributori, progettisti e operatori.
In tema di serramenti e infissi, quali saranno i concetti emergenti a Klimainfisso?
L’aspetto prevalente è quello energetico. L’obiettivo “20-20-20” è uno stimolo continuo per gli operatori del settore serramento, i certificatori energetici, e chi interviene sull’involucro edilizio, ma occorre puntare su maggiori controlli specie in cantiere in sede di posa, progettando prima e verificando al contempo la correttezza dell’intervento con le idonee strumentazioni. L’impegno assunto dal Consorzio LegnoLegno è di sensibilizzare i progettisti e i serramentisti attraverso un linguaggio comune di intenti: occorrono le giuste competenze e capacità di indirizzo, specifiche sul serramento, da abbinare alle capacità realizzative e di posa. Allora sì che gli aspetti energetici delle perdite per ventilazione e per trasmissione saranno bene individuati e quantificati. Per questo abbiamo organizzato, in collaborazione con Klimainfisso, una serie di eventi mirati, mostre e dimostrazioni pratiche, sul tema energetico con maggior riferimento alle barriere all’aria. Inoltre abbiamo in programma, a Klimainfisso, di porre l’attenzione su un altro aspetto: quello dell’antieffrazione del prodotto e della sicurezza. Perché si possa garantire sicurezza occorre anche in questo caso verificare prima il prodotto ma anche il giusto fissaggio del prodotto al vano murario, punto altrettanto cruciale: per questo facciamo appositi test in laboratorio per verificare la classe di sicurezza del prodotto (anche porte cosiddette blindate), giungendo a classi di sicurezza richieste dal mercato e sempre più elevate.
La sicurezza quindi diventa un aspetto prevalente per l’infisso?
Certamente. Proprio per questo parleremo di antieffrazione, avendo riscontrato che soprattutto nei centri urbani, specie quelli più popolati, l’esigenza dell’utente è quella della sicurezza ed incolumità della persona. Inoltre si può contare anche sulla detrazione al 50% proprio per questo aspetto. Diventa altrettanto imprescindibile l’importanza della formazione e dell’informazione per chi opera nel settore: ed è quello che facciamo e continueremo a fare come Consorzio.
Quali sono le attese del settore nel 2015 e nel futuro?
Dal punto di vista tecnico partiamo dal contesto attuale in cui chi lavora si trova a dover realizzare commesse celeri (anche grazie alle detrazioni del 65%): chi ha maggiore competenza può affrontare con più consapevolezza tali accelerazioni sbagliando poco ma soprattutto proponendo soluzioni all’altezza della richiesta, che sia energetica, acustica, di sicurezza ecc., da parte del committente. Rimane necessaria quindi la giusta formazione del comparto per saper scegliere con consapevolezza il proprio futuro: lavorare bene rispondendo puntualmente al mercato con ovvie soddisfazioni oppure lavorare da improvvisati e quindi passare il tempo a risolvere contestazioni. Il futuro quindi punta su competenze e prodotti sempre più performanti. Dal punto visto economico invece quanto di green contenuto nel requisito dedicato alla sostenibilità del Regolamento sui prodotti da costruzione potrà creare una leva che, insieme con le tradizioni specialistiche nordeuropee, potrebbe permettere anche in Italia di cominciare a ragionare in termini di sostenibilità applicata al serramento in grado di creare opportunità per il mercato interno e soprattutto, attualmente, per quello estero delle aziende del comparto.
L’infisso in che direzione è andato negli ultimi anni e quali sono stati gli aspetti su cui si punta oggi maggiormente?
Sicuramente l’approccio registrato negli ultimi anni è stato quello di aumentare le performance dei componenti del prodotto. Però in realtà il concetto che dovrà emergere maggiormente è quello della corretta posa del serramento, per non vedere vanificate gli investimenti che appunto innalzano le prestazioni e caratteristiche dell’infisso ma non di pari passo quello della posa in opera. Quindi, specialmente da parte del Consorzio LegnoLegno, puntiamo e punteremo a stimolare l’apporto progettuale nei confronti del produttore/rivenditore dei serramenti perché acquisisca la giusta competenza dalla produzione alla posa. A questo proposito abbiamo attivato corsi di formazione efficaci insieme alla verifica post posa in opera e quindi in cantiere.
Sulla verifica in cantiere il Consorzio LegnoLegno ha realizzato uno studio per certi versi unico. Ce lo può descrivere?
Lo studio riguarda l’apporto nei confronti della permeabilità all’aria del serramento e del giunto di posa fisicamente disgiunti dalle fasi di realizzazione. Ciò si ottiene mediante una procedura che abbiamo messo in atto grazie all’utilizzo combinato di tecnologie non distruttive come il blower door test e la termografia applicata. Mediante questi strumenti e grazie a numerose prove in cantiere, siamo riusciti ad individuare il contributo medio di permeabilità all’aria, rispetto alla trasmittanza termica, del giunto di posa (tra muratura e controtelaio) e secondario (tra controtelaio e serramento) e del serramento installato in facciata. Intendiamo così dare una classe prestazionale correlata al serramento posato, verificato in laboratorio ed in cantiere, comprovandone così la correttezza dell’intervento, il rispetto delle prestazioni pattuite con il committente in sede capitolare con gli aspetti qualitativi offerti ben esplicitati.