Contro gli spifferi arriva la nuova generazione di finestre

Ecco perché...

Sono finiti i tempi in cui la costosa energia termica si disperdeva all’esterno attraverso vecchie finestre non isolate: questi “buchi neri” di energia vengono sostituiti, pezzo per pezzo, dalla nuova generazione di serramenti. Negli ultimi anni, le finestre, da vere e proprie “falle di calore”, si sono evolute in versatili componenti dai molti pregi che, se correttamente impiegate, consentono addirittura di “guadagnare” energia.

Oltre il 70% delle finestre, in Italia, costituisce un vero e proprio “divoratore di energia”. Le finestre monovetro, accoppiate, a cassetta e con vetro isolante, di cui si contano ancora milioni di esemplari, sono per lo più un lascito antecedente al 1995, talvolta con oltre 30 o 40 anni di età. Il valore Uw, ovvero il coefficiente di trasmittanza termica di una finestra, misurata in watt per metro quadro e Kelvin (W/m²K), si attesta tra 4,7 e 6,2 per l’invetriatura semplice comunemente impiegata sino agli anni Settanta, mentre per i serramenti utilizzati prima del 1995, con vetro isolante non rivestito, si ferma a 3,0. I modelli attuali, con vetro termocoibente e moderne strutture a telaio, palesano, rispetto ai primi vetri isolanti costruiti a partire dagli anni Settanta, un’efficienza superiore di oltre il doppio. Oggi, il valore Uw raggiunge l’1,1 per le moderne finestre con isolamento termico e addirittura lo 0,8 W/m2K per le finestre a coibentazione elevata. 

Gas inerti e strati Low-E per l’ottimizzazione del vetro

Se l’intercapedine della vecchia invetriatura isolante era un tempo riempita con normale aria ambiente, nei moderni vetri termoisolanti trova per lo più impiego un gas inerte, l’argon, con una capacità coibente maggiore dell’aria. Un ulteriore vantaggio delle invetriature moderne è il cosiddetto strato Low-E, un microscopico rivestimento di metallo nobile, utilizzato a partire dal 1995, che viene sottilmente applicato su un lato del vetro, in fase di produzione, andando a collocarsi nell’intercapedine, al riparo dalle intemperie. Come uno specchio, il vetro basso emissivo riflette la radiazione termica, impedendo al calore di fuoriuscire dall’ambiente, mentre la luce filtra indisturbata. Ancora più efficiente è l’invetriatura tripla, che rappresenta il futuro delle moderne finestre a risparmio energetico e, rispetto alla vecchia invetriatura semplice, disperde solo un decimo del calore, adattandosi ottimamente al risanamento energetico. Gli edifici, grazie alle componenti di facciata e alle finestre trasparenti “guadagnano” così moltissima energia. In modo particolare, nei periodi di accensione degli impianti di riscaldamento, si possono conseguire notevoli risparmi: per questo, solo il meglio è abbastanza.

Combinazioni di materiali per finestre efficienti

Il vetro, da solo, non è sufficiente a creare una moderna finestra a isolamento termico: anche il telaio contribuisce in misura sostanziale al potenziale di risparmio energetico dell’attuale generazione di serramenti. Poiché lo spessore del vetro è aumentato dai 3-5 mm dell’invetriatura semplice sino ai 40 mm dei moderni vetri a isolamento termico (triplo vetro), anche le dimensioni del telaio sono proporzionalmente accresciute. Per mantenere un’estetica snella e lasciar filtrare quanta più luce ed energia solare possibile, la parte visibile del telaio viene minimizzata. La rigidità si ottiene, ad esempio, mediante incollaggio degli strati (nel caso delle finestre di legno) e rinforzi in acciaio (per le finestre in plastica). Inoltre, in sede di risanamento, vengono sensibilmente migliorati la resistenza all’effrazione, l’insonorizzazione e il comfort. 

Il gas, il petrolio, il pellet e l’elettricità sono sempre più costosi. Il fabbisogno termico copre mediamente tre quarti dell’energia domestica. Sostituendo i vecchi infissi con finestre moderne a elevato coefficiente di coibentazione termica, in un’abitazione con una superficie finestrata pari a 25 mq, si possono risparmiare 500 euro di spese di riscaldamento, anno dopo anno. Al contempo, le dannose emissioni del gas effetto serra CO2 si riducono di oltre una tonnellata, a vantaggio dell’ambiente.